COSA è vietato?


È vietato svolgere attività commerciali con partner, clienti o fornitori che rientrano in elenchi di sanzioni, indipendentemente dal luogo in cui avviene il contatto o si svolge l’attività. TUTTE le imprese tedesche ed europee hanno quindi l’obbligo di verificare TUTTI i propri partner commerciali, sulla base degli attuali elenchi delle sanzioni.


VI chiederete, giustamente, come far fronte a questo requisito giuridico all’interno della vostra impresa. Assumere o formare degli esperti?


 IMPOSSIBILE!?


CHI è coinvolto in questo divieto?


Tutti i commercianti e tutte le persone fisiche e giuridiche e le organizzazioni che partecipano alle transazioni commerciali:


  • Tutti gli imprenditori


  • Imprese industriali


  • Imprese esportatrici


  • Imprese commerciali


  • Imprese per la fornitura di servizi


  • Banche


  • Compagnia di assicurazione


  • Società di leasing


  • Imprese per il noleggio di veicoli


  • Compagnie aeree, compagnie private di charter


  • Società di vendita per corrispondenza


  • Consulenti per gli investimenti o intermediari finanziari


  • Trasporto aereo e charter


  • Concessionarie, rivenditori di veicoli


  • Piattaforme internet commerciali


  • Fornitori di servizi internet


  • Spedizionieri, fornitori di servizi di spedizione


  • Agenzie per il lavoro e centri per l’impiego


  • Agenti e amministratori immobiliari


  • Commercialisti, revisori contabili



  • E tutte le filiali a casa e all'estero.



Dov’è scritto?


Ogni impresa europea, indipendentemente dalla sua dimensione e dal settore in cui opera, è obbligata per legge a prevedere ed effettuare un controllo sugli elenchi delle sanzioni. In Italia nell’Unione Europea (UE) è sancito dai regolamenti UE sulle sanzioni e sugli embarghi. Le violazioni delle norme di divieto sono punite con la reclusione da 1 a 10 anni (Legge Commercio estero).


L’ulteriore obbligo di rispettare le liste statunitensi è sancito dai regolamenti “US-Export Administration Regulations” oppure dal requisito “US-Person”. Le disposizioni riguardanti le “Secondary Sanctions“ obbligano ogni impresa al mondo ad eseguire Sanction-Screening degli elenchi statunitensi. Le violazioni delle norme di divieto statunitensi sono punite con pesanti pene detentive e con l’inserimento negli elenchi degli Stati Uniti. L’inserimento negli elenchi comporta il divieto di acquistare beni statunitensi da imprese americane e negli Stati Uniti e di vendere merci a imprese americane e negli Stati. Ci sono molte imprese europee che rispettano gli elenchi statunitensi e negano la fornitura di beni a imprese iscritte in essi. Con l’entrata negli Stati Uniti si rischia oltretutto l’arresto e la condanna a una pesante pena detentiva (in un carcere statunitense).


Per l’elaborazione e l’esecuzione di Sanction-Screening, ai sensi delle leggi europee e statunitensi, è responsabile l’organo di gestione e il consiglio amministrativo/comitato direttivo.


Il non prevedere né eseguire un Sanction-Screening viene imputato come “colpa di organizzazione” imprudente e intenzionale. Qualora il mancato Screening comporti lo svolgimento di un’attività commerciale proibita con una persona, impresa od organizzazione rientrante negli elenchi delle sanzioni, viene anche ciò imputato come un reato intenzionale dell’organo di gestione o dei consigli amministrativi/comitati direttivi.

Ogni contatto commerciale rappresenta oggi un rischio per la sicurezza – ti proteggiamo!



QUANTO mi viene a costare la messa in sicurezza?


Benefici:


  • Risparmiate fino al 60-80% rispetto a una soluzione in-house!


  • Non serve avere un proprio Software.


  • Non serve cambiare Software o acquistare costosi Update.


  • Non è necessaria alcuna riorganizzazione de ll’organico per la valutazione, ovvero per il “Risk-Management”.


  • Sull’impresa non ricadono costi del personale e costi non salariali.


  • L’impresa non corre rischi come ad esempio sciopero, malattia o incidente.


  • Nel bilancio vengono riportati i costi per il materiale e non i costi per il personale.


  • Non serve uno specifico posto di lavoro per i controlli.


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